Orgàna appartiene alla specie Fluxus terrestris, un essere vivente che non si trova mai in uno stato di equilibrio ma è sempre in un flusso dinamico. L’ecosistema in cui vive è in costante e inesorabile metamorfosi. La traiettoria di questa metamorfosi è imprevedibile, dipende dalle leggi del caos e della complessità. Ed è irripetibile. Se si potesse riavvolgere il nastro della vita di Orgàna, il risultato non sarebbe mai lo stesso. Ogni essere vivente influisce sull’evoluzione di Orgàna per il solo fatto di farne parte. E l’uomo? La nostra specie si distingue perché è in grado di accelerare e stravolgere tale processo. Nel bene o nel male? Dipende dalle sue scelte.
L’installazione è una Data Sculpture Interattiva, una scultura di dati vivente che reagisce al comportamento dei visitatori. Attraverso una web app ci ritroviamo “la Terra nelle nostre mani”, immagine potente e controversa che richiama una certa arroganza tipica dell’antropocene ma, allo stesso tempo, anche un necessario senso di responsabilità. Che cosa facciamo? I nostri movimenti portano il Pianeta verso condizioni ambientali positive o negative. Se siamo distratti o, peggio, se ci comportiamo consapevolmente in modo distruttivo, l’ecosistema può prendere direzioni poco piacevoli.